Pensate ad un moderno impianto di produzione, dove cooperano diversi macchinari complessi: ad un certo punto, avviene un’interruzione improvvisa, un malfunzionamento inspiegabile…
Potrebbe essere colpa di interferenze elettromagnetiche, da qui la necessità di effettuare dei test. Fino a qui tutto bene, no? Tanto abbiamo la certezza che quello che abbiamo di fronte è un impianto fisso, giusto? Bè, a volte può capitare di sbagliarsi: per questo motivo, è necessario far luce sulla questione.
In questi casi (e non solo), la Direttiva EMC 2014/30/UE rappresenta un pilastro fondamentale per garantire la compatibilità elettromagnetica (EMC) delle apparecchiature immesse sul mercato europeo. Essa mira a tutelare sia le apparecchiature, assicurando che non generino o siano influenzate da interferenze elettromagnetiche eccessive, sia il consumatore finale, garantendo la libera circolazione dei prodotti conformi all’interno dell’Unione Europea.
Distinzione tra Apparecchi e Impianti fissi
Ed è proprio all’interno della direttiva che viene introdotta la distinzione cruciale tra “apparecchi” e “impianti fissi“, con implicazioni significative in termini di requisiti e procedure di conformità.
Apparecchi: sono definiti come qualsiasi apparecchio finito, o combinazione degli stessi, reso disponibile sul mercato come singola unità funzionale. Sono destinati all’utilizzatore finale e suscettibili di generare perturbazioni elettromagnetiche, o il cui funzionamento è suscettibile di essere influenzato da tali perturbazioni. Rientrano in questa categoria la maggior parte delle macchine, dispositivi elettronici, elettrodomestici ecc.
Impianti fissi: sono definiti come una particolare combinazione di diversi tipi di apparecchi e, ove applicabile, altri dispositivi, che sono assemblati, installati e destinati ad essere utilizzati permanentemente in un luogo predefinito. Esempi tipici sono le reti di distribuzione elettrica, le centrali elettriche, le reti ferroviarie, le raffinerie ed alcune tipologie di grandi macchine.
Requisiti e procedure di conformità
Ora che abbiamo esplicitato le differenze tra impianti fissi e apparecchi, passiamo all’atto pratico: come facciamo a garantire che siano conformi alla Direttiva EMC? Quali sono i passaggi da seguire? Chiaramente, la procedura cambia in base a ciò a cui stiamo lavorando:
Apparecchi: per quanto riguarda la valutazione di conformità (EMC assessment) è obbligatoria una verifica di conformità, ovvero la creazione di un fascicolo tecnico che documenti il rispetto dei requisiti essenziali della direttiva. Inoltre, l’apparecchio deve recare la marcatura CE, attestante la sua conformità direttiva. La valutazione di conformità può basarsi sull’applicazione di norme armonizzate EMC, su una valutazione EMC specifica (quando non sono state applicate norme armonizzate) o su una combinazione di entrambi i metodi. In questo caso, la responsabilità di redigere la dichiarazione di conformità UE, contenente le informazioni minime richieste, ricade sul fabbricante.
Impianti fissi: in questo caso, essi non necessitano della dichiarazione di conformità, né della marcatura CE ai fini EMC, in quanto non fruiscono della libera circolazione in ambito dell’Unione Europea. Tuttavia, è obbligatoria una valutazione EMC, in cui la persona responsabile deve documentare la corretta applicazione delle regole di ingegneria industriale
Componenti esclusi
Tuttavia, vi sono dei componenti che sono esclusi dalla Direttiva 2014/30/UE:
- Componenti destinati unicamente ad essere incorporati da un assemblatore professionale, come ad esempio gruppi di stampa o alimentatori dedicati incorporati in PC/stampanti dal costruttore
- Componenti “benigni” (ad esempio motori a induzione) e “passivi” (ad esempio connettori, cavi, condensatori, lampade a filamento) perché incapaci di generare disturbo e non soggetti a problemi di immunità
La direttiva EMC 2014/30/UE rappresenta uno strumento fondamentale per garantire la compatibilità elettromagnetica delle apparecchiature e la libera circolazione dei prodotti nel mercato europeo. La corretta comprensione e applicazione della direttiva, con particolare attenzione alla distinzione tra “apparecchi” e “impianti fissi”, nonché alle procedure di valutazione della conformità, è essenziale per immettere i prodotti sul mercato in modo legale e sicuro.